martedì 30 ottobre 2012

Sziasztok!

Sziasztok!
Martina vagyok. Olaszországból jöttem.
Most Magyarországon élek. Cserediák vagyok.


E questo è tutto quello che so dire in ungherese per ora.

Sono Martina, napoletana in Ungheria.
Il mio orgoglio partenopeo è aumentato in modo esponenziale da quando sono qui.
So bene che avrei dovuto cominciare questo blog quando sono arrivata qui, e ad essere sincera l'ho cominciato quand'ero in Italia.
Ma alla fine ho cancellato tutto e voglio ricominciare ora.

La mia idea è di ricordarmi di quest'anno, non per fare "l'alternativa", piuttosto perché qui sono quello che voglio essere. Niente limiti.

Vivo a Békéscsaba, una città di 67.000 abitanti nel sud est dell'Ungheria.
Ho 4 fratelli ospitanti. 
Atilla. 17 anni. Il primo ricordo di lui è una stretta di mano gelida quando ci incontriamo la prima volta a Dunaharaszti e la faccia mezza schifata di quando mi addormento sulla sua spalla nella macchina mentre andiamo a casa.
Ricordo anche di quando mi costrinse ad andare a casa mentre lui se ne stava in giro tutto il giorno. Oppure di quando non vuole uscire e costringe anche me a stare a casa. Però tutti questi momenti vanno a farsi fottere quando entra nella mia stanza per salutarmi, quando mi grida dalla sua stanza "Tu sei pazzo!". Quando mi sorride con quella faccia da cane. Quando invece usciamo.
Non ne sono innamorata, ma ogni volta che lo faccio contento mi sento bene.
Poi c'è Csaba, la dolcezza fatta persona.
Ha 14 anni e un secondo nome, Ajtony, che adoro.
L'abbraccio della buonanotte è diventato un obbligo, bhè, diciamo gli svariati abbracci che definiamo ultimi ma che continuano fino a quando l'orologio mostra orari davvero riprovevoli, anche per gente che è in vacanza d'autunno.
La prima volta che entrò nella mia stanza aveva bisogno di un consiglio, una ragazza. 
E pensare che io quasi le odio le donne, peccato che faccia parte di questa perfida razza.
Parlammo un sacco, e da quella sera capii che anche se avevo un fratello apatico, ne avevo anche un altro che dopo le nove di sera era fantastico.
Già perchè tutto quello che di buono capita con questi due succede sempre dopo le nove, quando si staccano dai pc. Qui in casa ce ne saranno quasi una decina, se si contano anche tablet e affini.
Ho due sorelle, Ancsa e Emese.
Ancsa ha 20 anni e tutti la adorano. Anche io.
Vive a Budapest e quindi ci vediamo solo nei week end. 
Però l'adoriamo.
E infine c'è Emese, ha 10 anni ed è la cocca di casa, vivendo con i fratelli grandi è venuta su un po' viziata.
Però stiamo bene insieme, dato che ho il mio laptop e quindi non minaccio la sua egemonia.

Bhè, questa è la mia nagy csalàd! (grande famiglia)


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