mercoledì 13 marzo 2013

Jorge Mario Bergoglio

«Fratelli e sorelle buonasera, voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo...ma siamo qui»
Le prime parole del nuovo papa, Francesco, mi hanno colpito.
Prima di tutto quel "buonasera", un modo semplice e umano per salutare quelle migliaia di persone in piedi lì da ora ad aspettare lui.
Niente paroloni o grandi frasi, solo la gentilezza di un semplice uomo che si definisce "vescovo di Roma" e mai "Papa."
Un uomo che comincia il suo papato pregando insieme ai fedeli e poi chiedendo che si preghi per lui.
"Dobbiamo sempre pregare per noi, gli uni per gli altri."
Umiltà, semplicità, dolcezza.
La chiave giusta per ripartire. Ridare una nuova figura alla Chiesa, per tutti quelli, un po' come me, che a volte fanno fatica a trovarci il nesso tra quello che viene detto e quello che viene fatto.
Spero che questo sia solo l'inizio di bei giorni, così come una volta un prete disse "non vi auguro che oggi, il giorno del vostro matrimonio, sia il giorno più felice della vostra vita, bensì che da ora in poi viviate felici così come oggi."
Io, intanto, prego.

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