sabato 26 gennaio 2013

Nézd csak, mi ez? Ez a vilàg!

Non ho mai creduto davvero alle concidenze, al "se deve succedere succede" di mia madre, al "destino scritto da altri altre vite fa" del Liga.
Però a volte succedono cose strane, come se qualcuno ti volesse dire qualcosa.
Quando a febbraio scoprii che sarei partita per l'Ungheria feci quello che qualsiasi ragazzo farebbe: cercai la pagina Facebook di AFS Hungary.
I mesi passarono ed il 31 luglio arrivò anche il dossier della famiglia e della città in cui sarei andata ad abitare: Békéscsaba.
Così cercai ancora una volta su Facebook tutto quello che poteva interessarmi, aggiunsi tutta la mia famiglia e cercai la pagina Facebook del mio centro locale. Fu davvero una sorpresa scoprire che quella pagina l'avevo già trovata, esattamente il 24 febbraio.
Quindi mentre io aspettavo ansiosamente (Marilù ha dovuto dirmi come si dice in italiano, ho avuto un vuoto di circa 15 minuti) di sapere qualcosa, qualsiasi cosa, in più su quello che mi sarebbe successo, una parte di me aveva già deciso dove andare.
Békéscsaba.
Békés-Csaba.
Csaba è un nome di persona, precisamente il nome del figlio del re Atilla, l'ultimo re unno.
Békés invece significa "tranquillo".
Tranquillo.
In italiano ho sempre amato il suono di questa parola, così dolce e lenta. Sembra che ti culli e ti dica "tu rallenta, ci penso io".
E anche Békéscsaba ti dice la stessa cosa, con le strade grandi, gli alberi spogli, i tramonti autunnali infiniti o i cieli grigi di questo fantastico inverno.
Tutto qui ti invita a sorridere, a essere felice, a rilassarti.
Just slow down and enjoy your life. You can.


1 commento:

  1. Ho saltato il commento al penultimo post, ma non volermene, mi rifaccio con questo che è un pacchetto completo: 2x1, leggo due commento uno! Insomma, in questo post avverto tanto amore verso quella che ormai è la Tua città ma credimi, ancora mi fa strano pensare che domani entrerò in classe e non ti vedrò accanto a Sonia, Anna e Dany; ci farò mai l'abitudine? Io penso di no e probabilmente, il prossimo settembre quando ti riavrò tra i banchi, mi sembrerà come se tu non fossi mai andata via.
    Che poi il tuo non è stato un 'andare via', questa espressione mi sà di abbandono, di addio.
    Cosa che tu non hai fatto, anzi.
    Non immagini quanto mi piacerebbe poter passare almeno un pomeriggio con te, lì. Penso ci divertiremo un mondo.
    Baci baci,
    your tut.
    <3

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