mercoledì 20 marzo 2013

Flusso di coscienza.

Non so esattamente come cominciare questo post.
Ad essere sincera non so neanche come continuare e la fine mi é sconosciuta.
So solo che mi sento " fuori moda, fuori posto, insomma sempre fuori dai".
Credo che nell´ultima settimana abbia trovato l´animo giusto per apprezzare a pieno "Non é tempo per noi" di Ligabue, che non mi era mai stata davvero bene addosso.
Ma ora sento che non é tempo per me.
Che ci sono "calendari a chiederci se stiamo prendendo abbastanza".
É la paura a poco piú di tre mesi dal ritorno.
La paura che ti danno tutte quelle domande che continui a farti e a cui non riesci a dare risposta.
La paura di aver tralasciato, trascurato quacosa.
La paura che ti da una notizia inaspettata.
La paura che hai quando di notte piangi e nessuno viene a consolarti, anche se dall´altre parte del muro é sveglio.
Ormai l´ho capito che da sola non vado da nessuna parte.
Ho provato ad essere autonoma, indipendente. Ho provato ad asciugarmi le lacrime da sola e dire "va tutto bene", ma poi ho capito che tornare a casa e non trovare nessuno con cui parlare mi faceva piú paura di perdermi per Budapest la prima volta che ci andai da sola, quando non sapevo ancora parlare l´ungherese.
E non lo so se questo vuol dire che non sono cresciuta, che ho ancora bisogno che qualcuno mi aiuti, ma so che io non ce la faccio a essere la ragazza silenziosa che se ne sta in disparte sempre da sola. Io i miei problemi non li riesco ad affrontare da sola. E che senso avrebbe restare da soli quanto hai bisogno d´aiuto se poi per essere veramente felice hai bisogno che qualcuno festeggi con te?
É davvero sbagliato bussare a tutte le porte che incontri per cercare un altro cuore che guarisca il tuo, tanto strano sentire il bisogno di una mano sulla spalla quando sei scossa dai sighiozzi?
Ho capito che il mio tanto adorato mondo bello e vario vuol dire che c´é gente che può fregarsene di me anche se io ho bisogno di loro, che sono liberi di ferirmi, di ignorarmi. Liberi di essere se stessi e liberi di voltarmi le spalle.

1 commento:

  1. Ciao mia piccola e dolce Tut. <3
    Mi dispiace averti fatto aspettare tanto per un mio commento qui, ma meglio tardi che mai, no?
    Senza tanti convenevoli, giri di parole o frasi fatte vorrei arrivare dritta al punto.
    Per come la vedo io penso sia normale, nonostante un'esperienza come quella che stai vivendo tu sulle spalle e nonostante l'indole di una persona, aver bisogno di un punto di riferimento, di un qualcuno a cui affidarci nei momenti di maggiore difficoltà ma anche nelle occasioni in cui si necessita di piccole rassicurazioni. Che senso avrebbero, altrimenti, gli amici? E la musica? E la lettura?
    L'indipendenza sta non nel sapersela sempre cavare da soli, ma anche nel rendersi conto quando è il caso di tendere la mano verso Qualcuno e lasciare che ce la stringa.
    La mia mano è sempre in cerca della tua, non sia mi ne avessi bisogno.
    <3

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