sabato 24 novembre 2012

A foglalkozàs az Olaszorszàg és a Magyarorszàg között.


                                                                                                                                                   
   "Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo, sono i governi che dovrebbero temere il popolo!" [cit. V for Vendetta]

Oggi nella mia scuola italiana è cominciata l'occupazione. 
1200 ragazzi hanno deciso di farsi sentire, di prendere le redini del nostro futuro, di esserci.
Sono orgogliosa di tutto questo e anche molto triste, perchè non posso partecipare attivamente.
Non sono potuta entrare trionfalmente con tutti gli altri per l'entrata principale, non ho applaudito quando Villani, il nostro rappresentante, ha gridato al megafono "Il liceo Severi è ufficialmente OCCUPATO", non ho visto la faccia furiosa di Marcellina, la nostra preside-dittatrice. 
Niente paura per la polizia, niente corsi semiseri, niente cori.
Oggi sono stata in una classe di italiano, e dato che la prof non c'era mi sono messa un po' a scrivere, cosa che faccio spesso da quando sono qui. All'improvviso mi è venuta l'idea di scrivere uno slogan in ungherese per l'occupazione e ho chiesto aiuto a dei ragazzi perchè la traduzione linguanormale-ungherese è alquanto complicata, non tanto per le parole in sè, piuttosto perchè spesso delle frasi che in una lingua normale hanno senso lo perdono completamente in ungherese. 
La mia idea originale era "Mindenki akar a Severi foglalt" che significa "tutti vogliono il Severi occupato" ma in ungherese non aveva alcun senso, quindi ci siamo scervellati per trovare un altro slogan.
La cosa che mi ha stupito è che il quadernetto su cui avevo scritto le mie idee è girato per tutta la classe e molte persone hanno cercato di aiutarmi, mi hanno chiesto la traduzione della parte in italiano, si sono interessati a quello che sta succedendo in Italia e si sono spaventati quando gli ho detto che l'occupazione è illegale.
Alla fine la frase finale, che Làszlò, un ragazzo tanto carino e gentile mi ha aiutato a scrivere, è stata " Vegyétek figyelembe azt amit a Severi akar" che in italiano è traducibile con "Fate attenzione a quello che il Severi vuole".
Questo pomeriggio l'ho pubblicata sul sito della scuola ed è piaciuta a molte persone, alla fine è tutto quello che ho potuto fare da qui.


Intanto adoro sempre di più l'atmosfera di questa città. Il cielo bianco, gli alberi spogli, il tappeto di foglie, il freddo, dover fare giri immensi per arrivare alla fermata a causa dei lavori.
Oggi ho dovuto aspettare un'eternità per il mio bus e ho scattato alcune foto.
Questa è sicuramente la migliore.





1 commento:

  1. Buonasera mia Tut!
    Eccomi a commentare per la seconda volta un tuo aggiornamento. Vorrei iniziare dal fatto che, nonostante tu non abbia presenziato fisicamente a quello che è successo a scuola (occupazione, assemblee straordinarie e via dicendo), con quello che hai fatto, con quello che mi/ci hai detto, ci sei stata eccome! Ma tu ci sei sempre, ti portiamo nella testolin e nel cuoricin, mia Tut.
    E i tuoi compagni sono stati carinissimi nell'aiutarti con la frase per il nostro Severi, ahw.
    La foto che hai scattato e caricato qui è semplicemente bellissima, vorrei tanto vederne delle altre; perché non le posti?
    Dai, ora mi dileguo.
    Bacione. <3

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