mercoledì 21 novembre 2012

A fehér nap

Ci sono tante cose qui che in Italia non avevo mai visto.
Per esempio la nebbia. 
Per me è una cosa completamente nuova.
Uscire di casa alle 9 e mezza del mattino e vedere tutto bianco. 
Camminare verso..

..llkjhgfd
sziasztok olasz olvasók. most bizonyosan azon gondolkodtok, mit jelenthet ez a kacifántos mondat.... hát megszívtátok mert nem fogom leforditani az olasz irótoknak:)))
  Questo l'ha scritto Ati, mio fratello, significa "salve lettori italiani. Ora sicuramente vi state chiedendo che cosa questo potrebbe significare .... Ma preferisco succhiare invece che tradurre in italiano"
Ma ritorniamo alle cose serie..


Camminare verso il bianco assoluto, con gli alberi rossi ai lati e le nuvolette che ti escono dalla bocca quando respiri. Sentire il gelo sulle guance, vedere i tuoi capelli che inumiditi dalla nebbia si arricciano intorno al cappello, la distesa di foglie gialle ai tuoi piedi.
A completare il quadro c'è il mio fratellone Ati, con la sua pelle bianchissima e la faccia da cane che mi cammina affianco, che mi presta i suoi guanti perchè fa freddissimo, che ogni tanto si volta a vedere se ci sono ancora. 
Tutto questo mi da una sensazione di pace e sicurezza incredibile.
Poi uscire di scuola alle 15, e questa volta essere da sola.
La nebbia c'è ancora, dal portone della scuola non riesco a distinguere molto.
Le luci dei semafori sono soffuse. Davanti a me, mano nella mano ci sono due ragazzi della mia classe, sono tenerissimi, così imbottiti per ripararsi dal freddo.
La città è in ristrutturazione, il corso è pieno di cumuli di materiali, un cantiere sempre aperto, per arrivare alla fermata passo tra gru e nastro giallo. 
Poi arriva il bus, che è beige e si intona alla perfezione all'atmosfera malinconica della città.
Quando arrivo alla mia fermata, devo attraversare la strada, che è larghissima, guardo a destra e a sinistra e non vedo altro che bianco. Anche il viale di casa è nascosto dalla nebbia. Mi avvio verso casa, rischio di sorpassarla senza vederla, la mia casetta bianca e verde. Entro in giardino, non vedo ancora niente. Mi avvicino alla porta, sto morendo di freddo, entro in casa, dopo tutto quel bianco gelido c'è una ventata di calore ed un giallo accogliente. Mio fratello è lì "Szia Màrtina. hogy vagy?" (Ciao Martina, come stai?)

2 commenti:

  1. Sappi che da questo momento in poi sarò un'assidua lettrice del tuo blog che, tra l'altro, è davvero carinissimo dal punto di vista grafico - complimenti al fratellone!
    E' vero, purtroppo qua non siamo abituati alla nebbia così come al camminare su strade ricoperte da foglie caduche. Io ho potuto farlo a Berlino e non immagini che soddisfazione, senza contare che avevano colori bellissimi!
    Ma torniamo a te.
    Da quello che scrivi e da come me ne parli, sembra che tu conosca da sempre tuo fratello, tuo madre e la tua famiglia lì e questa cosa non può che farmi sorridere, perché vuol dire che stai vivendo una delle esperienze più belle della tua vita, una di quelle che lasceranno un'impronta indelebile nella tua mente, ma non solo! Anche nel tuo modo di fare, nel tuo modo di confrontarti con la realtà alla quale ritornerai a viaggio concluso e, non ti nascondo, che non vedo l'ora di riabbracciarti e di avere la possibilità di vedere la 'nuova' Martina.
    Al tuo prossimo aggiornamento,
    ti voglio bene. <3
    Your Tut.

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  2. Tut mi fa piacere che ti piaccia il mio blog, lo zampino di mio fratello che mangiava nella mia stanza é evidente u.u
    Giorno dopo giorno mi sento sempre piú parte di questa famiglia e della cittá.
    Spero davvero che quest´esperienza mi lasci dei cambiamenti evidenti, non solo per me ma anche per voi.
    Én szeretlek is <3

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