giovedì 27 dicembre 2012

Elvittem a pandàm a karàcsonyi vàsàrra!

Oggi è il 26 dicembre quindi è ufficialmente finito il mio Natale ungherese.
E' stato molto diverso da quello italiano, ma ugualmente bello!

Il 22 sono andata a Budapest con tutta la famiglia.
Prima siamo andati a vedere il Parlamento, che però era chiuso, e anche mezzo in ristrutturazione.
Poi gironzolando abbiamo trovato due statue bellissime: Attila Jòzsef, un poeta ungherese del novecento, e la "kis kiràlylàny" (la piccola principessa) con la faccia da elfo.
Poi siamo andati al Karàcsonyi vàsàr, il mercatino di Natale, partendo da Vörösmarty tér, una piazza piccola ma molto famosa.
Era un posto davvero magico con tutte quelle casette di legno che vendevano cose natalizie. Mezeskalàcs, forralt bor ( lì ho bevuto il migliore, vino bianco con palinka e frutta) e poi le sciarpe e i cappelli di pelliccia e di lana colorata, i cestini di vimini e gli oggetti di legno, i gioielli di vetro e di fil di ferro, kürtőskalàcs e cioccolata, salsiccie e kenyer langos. Ho comprato qualche regalo e mi sono goduta lo spirito natalizio. Per la serie "le grandi sfortune" sia la mia macchina fotografica che quella di mamma erano scariche quindi ho pochissime foto di quella giornata quindi cercherò di raccontare tante cose così da non dimenticarle: uno dei venditori di mezeskalàcs, Ferenc, era un amico dei miei genitori e ci ha regalato dei biscotti. Era la persona più incredibile che avessi mai visto, era vestito tutto di nero, un po' come quei personaggi "incantati" dei film, aveva i baffi neri arricciati all'insù, gli occhi azzurri ed un cilindro nero.
In giro c'erano tantissimi italiani, ed ogni volta che io ed Ati ne vedevamo uno cominciavamo a fare stupidaggini. Ho sentito anche una napoletana, che con l'accento inconfondibile si lamentava del prezzo altissimo di alcuni quadernetti rilegati.
Ati cercava in modo disperato di capire cosa potesse farmi piacere ricevere per Natale, mi faceva ridere un sacco quando mi guardava con quella faccia strana.
Poi gironzolando abbiamo trovato degli artisti di strada che suonavano degli strumenti stranissimi, il suono era dolcissimo e mi sono incantata.
A metà giornata è arrivata anche Ancsa che poi è tornata a casa con noi.
Prima di prendere il treno siamo passati per il suo appartamento, per strada ci siamo fermati in una libreria perchè volevamo comprare il mio regalo di Natale, però alla fine io ho trovato un libro di grammatica e non mi andava di farmelo regalare, quindi l'ho comprato io. Poi siamo andati in uno dei famosi "pub in rovina" dei posti che dopo la guerra non sono stati ristrutturati ma solo decorati. In uno di questi c'era un mercatino alternativo con delle cose bellissime. Ultima tappa prima di tornare a casa è stata la "Szendvics hàz", un negozio che fa dei panini buonissimi, la prima volta che andai a Budapest comprai un panino con il salame napoletano ed il formaggio che aveva il sapore di casa, questa volta invece ne ho preso uno al pollo con mostarda e miele. Non avevo mai mangiato un panino così buono, solo quello al tonno e mozzarella che prepariamo la vigilia di Natale può tenergli testa!
Quest'anno l'ho saltato, ma ho mangiato altre cose buonissime. Ma di questo ne parlerò domani, o comunque non oggi, sto morendo di sonno!

1 commento:

  1. Voglio un premio, sono stata la prima a commentare questo - adorabile - post!
    Non ti nascondo che ho respirato, leggendo le tue righe, una fantastica aria natalizia, che probabilmente non assaporerò mai in prima persona. Da come ho potuto dedurre, il tuo attuale Paese diventa un po' come il Paese delle Meraviglie, a Natale. Che meraviglia, che meraviglia!
    Mi sono innamorata dell'ultima foto, quella dove si vede il tuo cappellino e le luminarie.
    And Ati, I love you, ahhhw. ♥♥♥
    I love you too, my Tut! ♥♥♥

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