lunedì 10 dicembre 2012

Székesfehérvárból megyek haza.

I always have no idea how to start the post... ohh wait I started, so..
(questo è quello che succede quando chiedi ad Ati una mano per cominciare un post)


Venerdí mattina sono stata a casa perché alle 15 dovevamo partire per Székesfehérvár , dove c´é stata la festa di San Nicola per gli exchange.
Avevo in programma di farmi delle ciocche verdi alla festa quindi di mattina mi sono messa a decolorarmi i capelli da sola. Il risultato é stato molto meglio di quello che mi aspettavo, e dato che alla fine i capelli non li ho piú colorati perchè io e la ragazza che aveva la tinta abbiamo preso due treni diversi, credo che staró per un po´ cosí. 
Il viaggio di andata é stato all´insegna del cubo di Rubik. Gain, il ragazzo thailandese, ha portato tre cubi, uno dei quali enorme, e ha cercato di insegnarci come completarlo. Lui riesce a farlo in meno di un minuto. 
Arrivati a Budapest abbiamo dovuto cambiare stazione, da quella est a quella sud e durante il viaggio in metro ho incontrato Bence!
É stato un anno nella mia scuola come exchange, e sono stata contentissima di rivederlo.
Era come avere un pezzo di Castellammare, la mia cittá. 
Era da tanto che volevo incontrarlo, e quando l´ho riabbracciato mi stavano venendo le lacrime agli occhi, sembrava quasi di essere tornata in classe nell´ora di tedesco, quando entrava e ci salutavamo, e ci abbracciavamo e le mie braccia facevano il giro perché é magrissimo.
Poi peró é arrivato il momento di salire sul treno per partire. Quando si sono chiuse le porte sono andata alla finestra per salutarlo e lui si é messo a correre per seguire il treno. É stato bellissimo, sembrava la scena di un film. Spero di rivederlo presto, magari a Natale.

Il viaggio da Budapest a Székesfehérvár é stato bellissimo, perché abbiamo incontrato altri centri locali ed ognuno di noi ha ritrovato i suoi amici, c´erano altri italiani, thailandesi, turchi, tedeschi, gente che avevamo incontrato al primo campo.
Per il week end ho avuto una famiglia ospitante, che ho condiviso con un´altra italiana, Marilú.
C´era una ragazza Judit, della mia etá e una exchange cilena, Maribe, che resterá per un anno. Infine una bimba bellissima, Panna, di 13 mesi.  
 Sono stati gentilissimi e la mamma mi ha ricordato tanto la mia mamma italiana, soprattutto quando mi ha preparato il sacchetto con il cibo per il viaggio di ritorno.





Venerdì sera siamo stati in un pub con tanti altri ragazzi stranieri, è stato molto strano ritrovarsi a parlare in inglese anche se in gruppo eravamo solo italiani, e poi uscirsene con qualche frase ungherese, e sentire qua e la spagnolo, turco o tedesco. Gente che diceva parolacce in una lingua che magari capivi, oppure dover fermare qualcuno che ti stava parlando in una lingua che invece non conoscevi.





Il giorno dopo siamo stati in cittá di mattina, a bere vino caldo e fare foto in giro.
Di pomeriggio invece abbiamo cucinato il Mézeskalács, il pan di zenzero decorato che si prepara a Natale.
Sono stata abbastanza soddisfatta delle mie decorazioni, soprattutto di un angelo bianco e verde che poi ho regalato a Gábor, il mio angelo, per il giorno dei volontari che é stato il 5 novembre.

  



Di sera c'è stato il vero e proprio "evento" di AFS, ossia lo show per Szent Mikulàs.

Ogni centro locale ha preparato uno spettacolo, che doveva avere come tema l´Ungheria, e alla fine di questo Szent Mikulás dava ad ognuno di noi un sacchetto con i regali.
Devo ammettere che il nostro spettacolo é stato senz´altro il migliore, insieme a quello di Székesfehérvár. Tutti gli altri si sono ridotti a leggere una canzoncina o poco piú.
Alla fine peró abbiamo ballato tutti insieme la Macarena, ed é stato divertentissimo perché quando sono con gli altri italiani ho il coraggio di fare tutto e mi sono ritrovata in prima fila a ballare.
Dopo lo spettacolo siamo ritornati al pub e la festa é continuata.



Il giorno dopo abbiamo fatto un giro con Panna e il cane pazzo mentre aspettavamo che si facesse orario per andare alla stazione
.
La famiglia ci ha invitato a ritornare da loro in estate per andare insieme al Balaton per un bagno.
Sono stati gentilissimi, e le ragazze mi mancheranno, perché insieme stavamo davvero bene.
   



Il viaggio di ritorno in treno é stato semplicemente un´avventura.

C´era neve in tutta l´Ungheria ed i treni avevano ritardi.
Siamo partiti da Székesfehérvár alle 13:40 e siamo arrivati a Békéscsaba alle 19, quando per il viaggio occorrevano poco piú di tre ore.
A Budapest abbiamo dovuto correre per trovare posto sul treno, e sembrava quasi un assalto con tutte quelle persone.
Il tempo speso nel treno é stato molto "variegato". All´inizio ero piuttosto preoccupata perché non avevo la tessera dello studente e non potevo viaggiare con il biglietto ridotto e anche perché ero preoccupata per la mia famiglia che era in viaggio con la macchina con tutta quella neve.
Poi Gábor ci ha parlato di una ragazza che probabilmente sarebbe venuta nel nostro centro locale e a cui avrebbe fatto da angelo custode e mi sono sentita quasi tradita, poi peró si é deciso che non verrá, anche perché rovinerebbe l´armonia che si é creata fino ad ora.
Dopo questi discorsi "seri" abbiamo cominciato a scherzare e quando siamo arrivati a sud abbiamo cominciato a guardare alle finestre tutta la neve che c´era.
Gábor ce ne ha presa anche un po´ appena caduta, era morbida e per niente fredda.
Quando finalmente siamo arrivati la famiglia di Buse mi ha accompagnata a casa.
Ho avuto davvero la sensazione di tornare a casa, per tutto il viaggio pensavo al momento in cui sarei entrata a casa, la mia casa.
Perché alla fine penso a Békéscsaba come la mia cittá, Nagy Sandor utca come il mio indirizzo, Ati e Csabi come i miei fratelli.
Mi appartiene la luce gialla che ti inonda quando entri, l´edera vicino ai muri e anche Maszat, il cane pazzo.
Mi appartiene la stanza di Ati dove passo la maggior parte del tempo, mi appartengono i capelli di Csabi con cui adoro giocarem mi appartengono i calzini di Ancsa che uso perchè me li ritrovo nel cassetto.
E mi appartiene anche litigare con Ati ogni volta che devo scrivere un post. 
     
       

1 commento:

  1. Mentre Anna leggeva a proposito di tutti i ragazzi e le belle persone che hai incontrato, ho pensato "chissà quale cosa emozionante deve essere. Beata lei!". Nel cambiare tutte quelle case e persone, conoscerle e lasciarle in un tempo così breve devi essere cresciuta...Fino a poco tempo fa avresti pianto tanto tanto come me, ora invece riesci a distaccartene in maniera matura, immagino. Suu <3

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